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suo (di Cecilia) nel Monastero, nè quali ebbi l’onore di dirigerla parvemi sempre, vedendola, ascoltandola, ragionando con lei di trattare con persona non già di umana, ma di angelica gerarchia; sì grande scoprivasi in Cecilia l’ilarità del volto, la modestia del portamento, la giustezza del tratto, la compostezza della persona, la purità del cuore, il raccoglimento di spirito, il fervor di preghiera, pregj tutti, che in essa ammirai sempre congiunti al luminoso corredo d’altre grandi virtù, e segnatamente di uno spoglio totale della sua volontà.

Essendo ella con tale condotta venuta in età di circa tredeci anni, e fatta l’ammirazione insieme, e la tenerezza del suo parentado, e di quanti la conoscevano, ed avendo una sorella più giovine per nome Maria, sua madre, per dare a questa una educazione, come costumano le famiglie cospicue, sotto la direzione di sag-