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gnia la sua ava materna Tomini, e questa racconta, che quando passato alcun tempo di confabulazione colla nipote, essa le diceva: Cecilia voglio fare le mie consuete divozioni, Cecilia si raccoglieva subito in un silenzio così esatto per non disturbarla, che pareva non avesse più fiato a respirare, più forza a muoversi, ed occorrendole pure di dovere per necessità o dirle qualche parola, o chiederle qualche cosarella, era impreteribile la sua osservazione di aspettare, e spiare il momento che l’ava facesse pausa, ed allora le diceva: adesso posso parlare? e dal sì o no di quella veniva decisamente il parlare, o tacere di lei, che consisteva nelle pure precise parole di bisogno, e nulla più, ritornando subito in silenzio per la gran paura che avea di far cosa non buona col dare il minimo motivo di distrazione alle preghiere dell’ava. E questo era suo stile ordinario; bastava si trovasse ove