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lezza antica il suo pro-zio Leonardo Tomini, che era costretto dire che si finissero queste da lui chiamate crudeltà, che non poteva più resistere a vederla patire, che la sua Cecilia era poi ancora una ragazza, e troppo era presto per tentarla come santa; ed era allora che esso le ne empiva il cistello da scuola per la merenda, e quelle paste e quelle frutta, se non le era detto di mangiarne essa, divenivano la delizia delle sue compagne, e massime di quelle che non aveano che un poco di pane.
Più duro ancora, e più glorioso per la nostra giovinetta fu l’esperimento che ne fece il pio e consideratore suo padre. Vedendo esso che mai in tanto tempo (ella era già circa di dieci anni) non avea dimandato cosa che fosse, nè mai mostrato risentimento di alcuna privazione, un giorno volle far prova del calibro della virtù di sua figlia, e vedere fin dove arrivasse quello spoglio