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Tomini, nè agli altri suoi parenti, che l’amavano tenerissimamente, nè un soldo per comperarsi cosa di gusto, nè una galanterìa, nè un vestito; nè mai mostrò elezione in colori, in panni, in ornamenti, nè mai dimandò la colazione per andarsene a scuola. A tavola inteneriva, e metteva ammirazione. Mai una volta mostrò genio di qualche vivanda, mai ne fece richiesta; persino al comparire in tavola delle frutta, e delle paste dolci, ella che per l’età ne avea un naturale trasporto, e le parea già d’inghiottirle, sino alcuna volta a venir rossa in viso, decisamente non ne chiese mai. Se le n’era dato ne mangiava, se no, egualmente serena, ed allegra mangiava intanto del pane, come non le avesse vedute, o non le piacessero nemmeno. Mi si permetta uno sfogo di ammirazione: in una fanciulla questi sono sacrificj di vero eroismo! Si fece persino prova del suo sentimento, e