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roa, e Vecchi, di cui era Cecilia tesoro comune, si amalgamarono insieme, traslocandosi decisivamente da Bergamo a Milano, coll’amatissima cadente Cecilia, impiegando nel viaggio due intiere giornate, per renderlo meno gravoso alla povera paziente, che però mai non disse, nè d’essere stanca, nè di trovarsi male, perchè ella era fatta così, e se per lei non avevano attenzione gli altri, essa non ne avea veruna, e toccava via sempre d’una maniera. Giunta a Milano Cecilia parve dopo alcuni giorni aver qualche sollievo, ma lo stoppino della lucerna attizzato a lume maggiore, si consuma più presto, e la medicina può ben dare oglio alla lucerna, ma non stoppino; quindi consumato anche quel poco di forza vitale, si trovò presto a star peggio.
Allora fece conoscere d’avere un desiderio, e fu, che le fosse fatta una visita dal suo confessore, e direttore,