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mi ributta, mai un non ne ho voglia; mai nemmeno un mi fa bene. Le si dicea di bever bevea, di prender prendeva, di fare faceva, di stare stava, di andare andava: moto, quiete, bibite, pillole, tutto. Ai medici toccava ordinare, a lei era impreteribile l’esecuzione alla cieca, benchè vedesse l’inutilità di tutto, e come avea detto a gloria di Dio non c’era altro, tutte era fatto.
Così Cecilia a Bergamo sempre andò peggiorando; perchè posti tutti gli antecedenti, la conseguenza era, che dovea morire. L’afflittissimo Luca de Vecchi vedendo tornare inutili tutti i tentativi dell’arte, fatalmente congetturale, e mosso dalla dicerìa volgare, e dal consiglio ancora di qualche medico, e più dal desiderio, che nulla lascia intentato, pensò che potesse giovarle l’aria così detta grossa di Milano, e risolvette di tradurvela. Ne fece quindi la proposta alla madre nel