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tegilio a veder quella torre, antico monumento della barbarie degli uomini, e di là godere la bella veduta del corso dei due fiumi Brembo a mattina, e l’Adda a sera, e la sottoposta fertile penisola, e le terre popolose, che la coprono, le belle terre del milanese, e dei colli di Brianza, la veduta di Bergamo, Milano, Cremona, Piacenza: ella che mai non rompeva disegni, disse subito di sì, e mostrò piacere di questa gita, e andò. Era la stagione calda, il sole batteva forte, Cecilia era a capo scoperto, camminava, barzellettava colla figlia Flaminia. Ella era sempre avanti degli altri un bel pezzo di strada; coglieva qua e là di que’ fiori, che i pascoli incolti, e le colline producono odorosi e belli (così ella si distaccava dalla brigata, e godeva a piccioli ritagli il bene dell’interne sue delizie con Dio) rise, stette allegra, corse, camminò, sudò. Sopravenne un temporale con