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si metteva a fare la sua colezione (cosa incredibile) se dalla medesima maestra non le veniva detto che la facesse. Bagattelle poi, e giuochi a miscuglio proprj di quell’età non erano di suo genio; non ne fece mai. Nessuno strepito, come sogliono fare i fanciulli, nessuna compagna per giuocare, nessuna alzata di voce; e quel che è più, mai nè pianto, nè serietà restìa, nè arsa malinconìa, nè lamento, nè ripugnanza.

Il divertimento, per cui le fanciulle hanno naturalmente tanta passione, i bambocci, erano pure di suo genio, e vi attese con grande diletto; ma in questo si osservò in lei, che per quanto le erano care quelle figurine (il che mostrava coll’allegria quando dalla madre, o dall’ava Tomini le ne venivano regalate, e col gusto ed intelligenza con cui le maneggiava, poliva, disponeva) pure 1.° non ne dimandò mai una, 2° non si querelò