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condotto il prigionato Calocero; portaronsi i ministri alla Torre Rossa, ed ecco che trovarono con Calocero il fuggito Secondo; al che rimasero attoniti, e maravigliati; indi ne recarono subito annunzio al Prefetto, che intimò loro, che ambi i prigionieri fossero alla sua presenza condotti per far prova se colle lusinghe li potea distorre, da’ loro pensieri, e loro cominciò parlare dicendo: sappiate che in oggi voglio darvi a vedere quanto io sia portato a vostro favore, e quanto m’incresca di eseguire quello che le saggie nostre leggi mi prescrivono. Da Tortona costì mi son recato, mal soffrendo, che anime sì ben nate allacciate fossero da una vana credenza riposta nelle promesse d’un uomo crocefisso; eh! mutate una volta pensiere, risolvetevi a tributar incenso a’ vostri antichi Numi, e non dubitate che presto ritornerete in grazia di Adriano, e degli amici tutti. Non sì tosto terminò di parlare Saprizio, che risposero Calocero, e Secondo: chi mai ti lu-