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tarono, che disgiunte, e scompaginate pareano le di lui membra, sebbene per divina virtù sentito non ne abbia alcun dolore. Dopo breve tempo ordina di nuovo Saprizio, che Secondo venga sciolto dal tormentoso ordigno, e nel vederlo rimane attonito rimirandone l’intrepidezza; chepperò arrabbiato il Prefetto determina, che Secondo sia con un nembo di sferzate, e colpi di nodosi bastoni crudelmente battuto. Non così tosto avea Saprizio data la sentenza, che sottopose Secondo con ridente volto le spalle alle percosse, godendo di esser fatto imitatore del suo flagellato Signore.

Rodea intanto le viscere dell’empio Giudice la rabbia conceputa per vedersi spregiato, e per iscorgere conculcata l’autorità imperiale, e la religione de’ suoi Numi; onde agitato dalle furie, che aveangli occupato lo spirito, ordinò che fosse incatenato in orrida prigione. Era l’intento di quest’empio il saziare nel giorno seguente colla morte di Secondo i suoi rab-

 
 
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