Pagina:Vita del glorioso martire s. Secondo (1823).djvu/20

12
 
 


Dei? Non sapete, che contro tutti coloro che mancano di tributare incenso ad essi per giusto titolo di religione, debbo rivolgere gli sdegni miei, e le loro vendette? Tanto mi comanda la legge, tanto m’incarica il supremo volere del giustissimo Adriano; abbiate dunque compassione di voi stesso, e non vogliate nel più bel fiore degli anni vostri gettarvi in un sì gran precipizio: abbiate pur anche pietà di me stesso, che vi amo con tutta la tenerezza di padre; nè vogliate esser cagione, ch’io mi lavi le mani nel sangue vostro, chè troppo mio malgrado lo farei, e allora propor dovrei voi come spettacolo d’infamia a Tortona, ed alla Patria vostra, o Secondo: risolvete adunque, spiegate i vostri pensieri; ma risolvete, ed operate da saggio.

Troppo deboli, rispose Secondo, e mal fondati sono, o Saprizio, gli argomenti di tua sciocca facondia, se con essi pretendi d’allontanare l’animo mio da quelle massime, che ha il