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suo scorno maggiore udirne in confuso la voce dell’Angelo, ma non vagheggiarne l’aspetto, nè penetrare i giusti sentimenti di Secondo.

Giunsero intanto alle vicinanze di Tortona, e nell’ingresso della Città il santo Vescovo Marziano, uscito miracolosamente dal carcere, andò ad incontrare Secondo, ove con vicendevoli affetti di pietà cristiana salutatisi, seco si rallegrò de’ conceputi sentimenti per la vera fede, esortandolo a continuare in essi, e gli fece intendere, che, se desiderava di essere battezzato, dovea portarsi a Milano dai Ss. Faustino, e Giovita colà da Brescia condotti, e carcerati, da’ quali avrebbe ricevuto il Battesimo, pregandolo quindi, che, dopo il conseguimento di tanta grazia, a lui facesse ritorno per rendergli gli estremi uffizj di cristiana pietà, mentre era stato assicurato dall’Angelo, che il giorno seguente al suo ritorno da Milano, egli dovea soffrire il martirio. Poco si fermò in Tortona Secondo, e mentre