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zio fosse anch’egli Astigiano, e dei Signori di Cossombrà, come tale il credette il Malabaila, o sia che la nobiltà di Secondo gli facesse scorta, ben presto ambidue questi personaggi strinsero insieme una vicendevole amicizia.

Si trovava allora dentro le carceri d’Asti il cittadino S. Calocero accusato come cristiano, e già da Antioco antecessore di Saprizio quì mandato da Brescia, ove in compagnia de’ Ss. Faustino, e Giovita avealo fatto imprigionare. Secondo visitando talvolta Calocero, e sentendolo parlare con efficacia della Religione cristiana, cominciò ad affezionarsegli, e prender cognizione del vero Dio. Dovendo intanto Saprizio portarsi in Tortona, si offerì il nobil Garzone di accompagnarlo per fargli onore, ma in realtà il suo unico fine era di trattare col santo Vescovo Marziano, di cui Calocero più volte gliene parlò. Volle però prima rivedere Calocero, e raccomandarsi alle sue orazioni, e questi pre-