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76 | jeli il pastore. |
Massaro Agrippino infatti disse di sì, e la gnà Lia mise insieme presto un giubbone nuovo, e un paio di brache di velluto per il genero. Mara era bella e fresca come una rosa, con quella mantellina bianca che sembrava l’agnello pasquale, e quella collana d’ambra che le faceva il collo bianco; sicchè Jeli, quando andava per le strade al fianco di lei, camminava impalato, tutto vestito di panno e di velluto nuovo, e non osava soffiarsi il naso col fazzoletto di seta rosso, per non farsi scorgere, e i vicini e tutti quelli che sapevano la storia di don Alfonso gli ridevano sul naso. Quando Mara disse sissignore, e il prete gliela diede in moglie con un gran crocione, Jeli se la condusse a casa, e gli parve che gli avessero dato tutto l’oro della Madonna, e tutte le terre che aveva visto cogli occhi.
— Ora che siamo marito e moglie, — le disse giunti a casa, seduto di faccia a lei e facendosi piccino piccino, — ora che siamo marito e moglie, posso dirtelo che non mi par vero che tu m’abbia voluto... mentre avresti potuto prenderne