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60 | jeli il pastore. |
di gente, che saltava e si divertiva, tutti rossi e scalmanati, e facevano un gran pestare di scarponi sull’ammattonato, che non si udiva nemmeno il ron ron del contrabasso, e appena finiva una suonata, che costava un grano, levavano il dito per far segno che ne volevano un’altra; e quello del contrabasso faceva una croce col carbone sulla parete, per fare il conto all’ultimo, e ricominciava da capo. — Costoro li spendono senza pensarci, s’andava dicendo Jeli, e vuol dire che hanno la tasca piena, e non sono in angustia come me, per difetto di un padrone, se sudano e s’affannano a saltare per loro piacere come se li pagassero a giornata! — Massaro Cola tornò dicendo che compare Macca non aveva bisogno di nulla. Allora Jeli volse le spalle e se ne andò mogio mogio.
Ma stava di casa verso Sant’Antonio, dove le case s’arrampicano sul monte, di fronte al vallone della Canziria, tutto verde di fichidindia, e colle ruote dei mulini che spumeggiavano in fondo, sul