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jeli il pastore. | 51 |
per l’alba; pure alla fiera arriveremo in tempo per trovare un buon posto. Ehi, morellino bello! che ci avrai la cavezza nuova, colle nappine rosse, per la fiera! e anche tu, stellato!
Così andava parlando all’uno e all’altro dei puledri, perchè si rinfrancassero sentendo la sua voce al bujo. Ma gli doleva che lo stellato e il morellino andassero alla fiera per esser venduti.
— Quando saran venduti, se ne andranno col padrone nuovo, e non si vedranno più nella mandria, com’è stato di Mara, dopo che se ne fu andata a Marineo.
— Suo padre sta benone laggiù a Marineo; chè quando andai a trovarli mi misero dinanzi pane, vino, formaggio, e ogni ben di Dio, che egli è quasi il fattore, ed ha le chiavi di ogni cosa, e avrei potuto mangiarmi tutta la fattoria, se avessi voluto. Mara non mi conosceva quasi più da tanto che non ci vedevamo! e si mise a gridare: Oh! guarda! è Jeli, il guardiano dei cavalli, quello di Tebidi! Gli è come quando uno torna da lontano,