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48 | jeli il pastore. |
San Giovanni fosse arrivato sotto l’olmo,» diceva il contratto, e a completare la somma si era fatto assegnamento sulla vendita dei puledri. Intanto di puledri, e cavalli, e muli ce n’erano quanti il Signore ne aveva fatti, tutti strigliati e lucenti, e ornati di fiocchi, e nappine, e sonagli, che scodinzolavano per scacciare la noia, e voltavano la testa verso ognuno che passava, come aspettassero un’anima caritatevole che volesse comprarli.
— Si sarà messo a dormire, quell’assassino! seguita a gridare il fattore; e mi lascia i puledri sulla pancia!
Invece Jeli aveva camminato tutta la notte, acciocchè i puledri arrivassero freschi alla fiera, e prendessero un buon posto nell’arrivare, ed era giunto al piano del Corvo che ancora i tre re non erano tramontati, e luccicavano sul monte Arturo, colle braccia in croce. Per la strada passavano continuamente carri, e gente a cavallo, che andavano alla festa; per questo il giovanetto teneva ben aperti gli occhi, acciò i puledri, spa-