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jeli il pastore. | 41 |
I giorni in cui la febbre cessava per qualche ora, compare Menu si alzava tutto stravolto e col capo stretto nel fazzoletto, e si metteva sull’uscio ad aspettare Jeli, mentre il sole era ancora caldo. Come Jeli lasciava cadere accanto all’uscio il fascio della legna e posava sulla tavola il fiasco e le uova, ei gli diceva: — Metti a bollire l’ecalibbiso per stanotte, — oppure — guarda che l’oro di tua madre l’ha in consegna la zia Agata, quando non ci sarò più. — Jeli diceva di sì col capo.
— È inutile; ripeteva Massaro Agrippino ogni volta che tornava a vedere compare Menu colla febbre. Il sangue oramai è tutto una peste. — Compare Menu ascoltava senza batter palpebra, col viso più bianco della sua berretta.
Diggià non si alzava più. Jeli si metteva a piangere quando non gli bastavano le forze per aiutarlo a voltarsi da un lato all’altro; poco per volta compare Menu finì per non parlare nemmen più. Le ultime parole che disse al suo ragazzo furono:
— Quando sarò morto, andrai dal padrone delle