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254 | il come, il quando ed il perchè. |
appartamento il più che poteva, e quindi molti credevano che fosse partita. La sola vista di Erminia le faceva corrugare la fronte, e dava un non so che di fosco a tutta la sua fisonomia. Però era abbastanza donna di mondo per sapere dissimulare sino a un certo punto i suoi sentimenti, quali essi fossero. Erminia, che non ne era illusa, provava un vero rammarico.
— Io son sempre la tua Erminia, sai! le diceva ogni volta che poteva, scuotendole amorevolmente le mani. Io son sempre la tua Erminia, quella di prima! quella di sempre!
Maria sorrideva a fior di labbra, gentile e distratta.
— Hai torto, vedi! ripeteva Erminia.... Ti inganni!.... t’inganni, se credi che io non ti voglia più il bene di prima!
Ella aveva infatti delle sollecitudini materne per la sua Maria, delle sollecitudini che sovente indispettivano costei, come se prendessero l’aspetto di una sorveglianza amorevole e discreta. Un giorno