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242 | il come, il quando ed il perchè. |
per lei, anche quando li fissava vagamente nelle fantasie dell’ignoto, perchè era lei che le evocava quelle fantasie e l’affascinava con esse: la sala intera splendida e calda fremeva di armonia. Erano di quei fatali momenti in cui il cuore si dilata con violenza dentro il petto e soverchia la ragione.
Maria rabbrividiva dalla testa ai piedi, accasciata nella poltrona, colla fronte nella mano, e Polidori le sussurrava sul capo parole ardenti che le facevano fremere come cosa animata i ricci dei capelli sulla nuca bianca. La poveretta non vedeva più nulla, nè la sala splendente, nè la folla commossa, nè gli occhi lucenti e penetranti di Erminia, e si abbandonò a quel che credeva il suo destino, senza forza, coll’occhio vitreo, come una morente.
— Sì! sì! mormorò con un soffio.
Polidori si allontanò pian piano, per lasciarla rimettere, e andò a fumare la sua sigaretta nella sala del bigliardo.