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132 | cavalleria rusticana |
— Ohè! quelle mani, compare Turiddu.
— Avete paura che vi mangi?
— Paura non ho nè di voi, nè del vostro Dio.
— Eh! vostra madre era di Licodia, lo sappiamo! Avete il sangue rissoso! Uh! che vi mangerei cogli occhi.
— Mangiatemi pure cogli occhi, che briciole non ne faremo; ma intanto tiratemi su quel fascio.
— Per voi tirerei su tutta la casa, tirerei!
Ella, per non farsi rossa, gli tirò un ceppo che aveva sottomano, e non lo colse per miracolo.
— Spicciamoci, che le chiacchiere non ne affastellano sarmenti.
— Se fossi ricco, vorrei cercarmi una moglie come voi, gnà Santa.
— Io non sposerò un re di corona come la gnà Lola, ma la mia dote ce l’ho anch’io, quando il Signore mi manderà qualcheduno.
— Lo sappiamo che siete ricca, lo sappiamo!
— Se lo sapete allora spicciatevi, chè il babbo