Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
61 |
Ch’io non debbo giammai
Veder la donna ond’io vò sì dolente,
Tanto dolore intorno al cor m’assembra
La dolorosa mente
Ch’io dico: Anima mia, chè non ten vai?
Chè li tormenti che tu porterai
Nel secol che t’è già tanto nojoso
Mi fan pensoso di paura forte;
Ond’io chiamo la morte
Come soave e dolce mio riposo:
E dico: Vieni a me: con tanto amore
Che sono 682[682 astioso B.P.RA.S.] afflitto di chiunque muore.1
E si raccoglie ne li miei sospiri
Un suono di pietade
Che va chiamando morte tuttavia.
A lei si volser tutti i miei desiri
Quando la Donna mia
Fu giunta da la sua crudelitade;
Perchè’l piacere de la sua beltade
Partendo sè da la nostra veduta
Divenne spirital bellezza 683[683 e grande B.P.RA.S.] grande:
684[684 Che per lo ciel si spande B.S.Che per lo cielo spande P.RA.] Però ch'il cielo spande
Luce d’amor che gli ace saluta, ciel si spande
E lo 'ntelletto lor alto 685[685 e sottile B.P.RA.S.] sottile
Face maravigliar; 686[686 si n'è gentile B.S. tanto è gentile P.RA.] sì vien gentile,
In quel giorno nel quale si compiea l'anno che questa donna era fatta 687[687 delle cittadine B.P.S.] de' cittadini di Vita eterna, io mi sedea in parte nella quale ricordandomi di lei 688[688 disegnava B.P.S.] disegnavo un Angelo sopra certe tavolette: e mentre 689[689 io il disegnava B.P.S.] io designava, volsi gli occhi, e 690[690 vidi lungo me uomini B.P.S.] vidi uomini ai quali si convenia di fare onore, e riguardavano quello ch’io facea: e, 691[691 secondo B.P.S.] secondo quello che mi fu detto poi, 692[692 essi erano stati già alquanto ansi che io B.P.S.] egli erano stati innanzi ch’io
- ↑ Afflitto per invidioso. L' invidia, figlivol mio, se stesso macera. San. Astioso forse negli altri codici era una glossa interlineare, che dichiarava questo senso della voce afflitto.