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di dire parole, nelle quali dessi ad intendere delle sue mirabili ed eccellenti operazioni; acciocchè non pure coloro che la poteano piano di lei quello che 592[592 per le parole ne posso B.] le parole ne possono fare intendere. Allora dissi questo Sonetto:
Tanto gentile, e tanto onesta pare
La donna mia quand’ella altrui saluta,
Che ogni lingua divien tremando muta,
E gli occhi non 593[593 ardiscon RA.] l'ardiscon di guardare,
Ella sen va sentendosi lodare
594[594 Umilmente d'onestà vestuta B.P.] Benignamente d’umiltà vestuta;
E par che sia una cosa venuta
Di cielo in terra a miracol mostrare.
Mostrasi si piacente a chi la mira,
Che dà per gli occhi una dolcezza al core
Che intender non la può chi non la prova.
E par che dalla sua labbia si mova
595[595 Uno spirito P.] Un spirito soave pien d’Amore
Che va dicendo all'anima: sospira, *
Dico che questa mia donna venne in tanta grazia che non solamente era onorata e lodata, ma per lei erano onorate e laudate molte. Ond'io veggendo ciò, e volendol manifestare a chi ciò non vedea, proposi anche di dire parole nelle quali ciò fosse significato, e dissi 596[596 questo Sonetto segue il Sonetto B.S.questo altro Sonetto che comincia: Vede perfettamente ogni salute, lo quale narra di lei come ec.P.] questo Sonetto, lo quale narra come la sua virtù adoperava e altre.
Vede perfettamente ogni salute
Chi la mia donna tra le donne vede;
* Questo Sonetto 597[597 non si divide perciocchè per se medesimo è assai chiaro B.P.] è si piano ad intendere per quello che narrato è dinnanzi, che non ha bisogno d’alcuna divisione.