alcuna figura o colore poetico è conceduto alli poeti, conceduto è a' rimatori. 571[571 Onde se noi vedemo B.PS.] Dunque se noi dicemo che li poeti hanno parlato 572[572 alle cose B.P.S] delle cose inanimate 573[573 come se avessero B.P.S.] siccome avessero senso e ragione, e fattole parlare insieme, e non solamente cose vere, ma cose non vere (cioè che detto hanno di cose, le quali non sono, che parlano, e detto che molti accidenti parlano, siccome fossero sostanze. ed uomini) degno è lo dicitore per rima fare lo somigliante: ma non senza 574[574 regione B.P.S.] cagione alcuna, ma con ragione, la quale 575[575 poscia B.P.S.] poi sia possibile 576[576 d'aprire B.P.S.] ad aprire per prosa. Che li poeti abbiano così parlato come detto è, appare per Virgilio, il quale dice che Juno, cioè 577[577 une Dea nemiga B.P.S.] una nemica de' Trojani, parlò ad Eolo signore delli venti, quivi 578[578 nel prima dell'Eneide B.P.S.] nella Enei da: Aeole, namque tibi etc. e che questo signore. le 579[579 rispondesse B.P.S.] rispose quivi: 580[580 tuus o regina.quid optes Eaplorare tabor; mihi jussa capessere fas est. B.P.S.] Tuus, o regina, quid optes etc. Per questo medesimo poeta parla la cosa che non è animata alla cosa animata nel terzo1 della Eneida quivi: Dardanidae duri etc. Per Lucano parla la cosa animata alla cosa inanimata quivi: Multum, Roma, tamen debes civilibus armis. Per Orazio parla l uomo alla Sua scienza medesima, siccome ad altra persona; e non solamente sono parole d'Orazio, ma 581[581 dicele quasi medio del buon Omero B.quasi in emulo modo del buono Omero P.] dice, quasi recitando le parole del buono Omero, quivi nella sua Poetria: Dic mihi, Musa, virum etc. Per Ovidio parla Amore come fosse persona umana nel libro che ha nome Rimedio d'Amore quivi: Bella mihi video, bella parantur, ait. E per questo puote essere manifesto a chi dubita in alcuna parte di questo mio libello. Ed acciocchè non ne pigli alcuna
- ↑ L'ed. B. nel secondo: ma è un abbaglio.