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Appresso la ^4? nuova trasfigurazione mi giunse

un pensamento forte, il quale poco si partìa da me; anzi continuamente *4B mi riprendea, ragionamento meco: Posciachè tu pervieni a così schernevole vista quando tu se^ presso di questa donna, perchè pur cerchi di vederla? Ecco che se tu fossi domandato da lei, che «^o avresti tu da rispondere? ponendo che tu avessi libera ciascuna tua virtude, jn quanto tu le rispondessi, «^i g^j ^ questo rispondea un altro umile pensiero «^^ e dicea: Se io non perdessi le mie virtudi, ^53 ^ fossero libere tanto che io le potessi rispondere, io le direi, che si tosto come io immagino la sua mirabil bellezza, sì tosto mi giugne un desiderio di vederla, il quale è di tanta virtude, che uccide e distrugge nella mia memoria ciò che contra lui si potesse levare; e però non mi ri traggono le passate passioni *54 da cercare la veduta di costei. Ond’io mosso da cotaU pensamenti proposi di dire certe parole, nelle quali scusandomi a lei di cotal ^55 reprensione W, posse nessi anche di quello che mi «56 addiviene presso di lei, e dissi questo Sonetto:

Ciò che m’incontra nella mente more Quando vengo a veder voi bella gioja; E quando io vi son presso sento Amore Che dice: fuggi: ^^1 se ’1 partir le noja.

che vi sono è manifesto ciò clic solverebbe le dubbiose parole: e però non è bene a me dichiarare cotale dii sarebbe iadar- bitazione, a ciò che lo mio parlare indarno di soperchio Sarebbe,

(a) Sia bene reprensione, e non passione, aTendo letto prima continuarnenle mi riprendea che non è nel Biscioni. Nel n. cod. passione in niarg.