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impeditus ero deinceps. 17[17 D’allora B. P. S.] Da ind’inanzi dico che Amore signoreggiò l’anima mia, la quale fu sì tosto a lui disponsata; e cominciò a prendere sopra me tanta sicurtà e tanta signoria, per la virtù che gli dava la mia imaginazione, che mi convenìa fare compiutamente tutti i suoi piaceri. Egli mi commandava molte volte che io cercassi per vedere quest’Agnola giovanissima; ond’io nella mia puerizia molte 18[18 volte B. P. S.] fiate l’andai cercando, e 19[19 vedevola B. P. S.] vedeala di sì 20[20 nuovi B. P. S.] nobili e laudabili portamenti, che certo di lei si potea dire quella parola del poeta Omero: Ella non parea 21[21 figliuola d’uom mortale, ma di Dio B. P. S.] fatta1 d’uomo mortale, ma da Dio. Ed avegna che la sua imagine, la quale continuamente meco stava, fosse baldanza d’Amore 22[22 a signoreggiarmi B. P. S.] a signoreggiare me; tuttavia era di sì 23[23 nobile B. P. S.] nobilissima virtù, che nulla volta sofferse che Amore mi reggesse senza il ledele consiglio della ragione in quelle cose 24[24 ove B. P. là dove cotal S.] là ove tal consiglio fosse utile a udire. E però che soprastare 25[25 alle passioni B. P. S.] le passioni ed atti di tanta gioventudine 26[26 parrà P.] pare alcuno parlare fabuloso, mi partirò da esse, e trapassando molte cose le quali si potrebbero trarre dall’esemplo, onde nascono queste, verrò a quelle parole, le quali sono scritte nella mia memoria sotto maggiori paragrafi.

Poichè furono passati tanti dì, che appunto erano compiuti li nove anni appresso l’apparimento soprascritto di questa gentilissima, nell’ultimo di questi dì avvenne che questa mirabile donna apparve a me vestita di colore bianchissimo in mezzo di due gentili donne, le quali erano di più lunga etade, e

  1. Nel n. cod. figliuola in marg.