pubblico ignaro. Ritorni fra noi il dolce canto invidiato dagli stranieri, espressione dell'indole nostra, ormai occulto e timido al corrotto frastuono della impudica e sfacciata Canzonetta, o nello strepito impotente ad un tratto ravvolto e strozzato. «La musica imitativa, la musica complicata, la musica sapiente è materia preziosa; ma è materia. Essa non può per sua natura tradursi rapidamente e vulgarmente dal suono al canto, dal canto al suono; non ha eco da popolo a popolo; deve incedere con tutto lo strascico del suo manto; e anche solo dal trapassare da strumento a strumento quella studiosa e maestosa sua mole fa allora naufragio»1. Lungi da noi l'idea che nega ogni avanzamento nelle umane cose, e segnatamente nell'Arte— lo sappiamo per prova— ma rispettando il culto dell'antico pensiamo di conservare il buono, ricercando il meglio, traendo ispirazioni dalla Natura semplice e sublime; guidati dall'esempio di coloro che senza formule accademiche, e senza precetti retorici, ma
- ↑ V. CARLO CATTANEO— Op. edite e inedite Vol. II.