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la villa vittadini in arcore

il gran salone a pian terreno.

L'ottima fotografia di questa galleria, tradotta in altrettanto ottima zincotipia, ci permette di scorgerli quasi tutti. Si noti che pochi sono i quadri appesi alle pareti; sono a preferenza esposti su cavalletti o su assiti isolati. Non siamo in una galleria pubblica, bensì in una raccolta privata di un cultore d'arte, quindi la disposizione è fatta in guisa da provvedere non alla venuta di visitatori affollati, ma all'esame comodo, facile e lento del proprietario e di pochi privilegiati: è una distribuzione artistica, piacevole allo sguardo, che mette in buona luce i singoli capi d'arte e ne consente una contemplazione più facile e soprattutto molto comoda.

In questa stessa illustrazione, a sinistra, appeso ad un cavalletto, vediamo chiaramente un quadretto rappresentante la testa di San Giovanni Battista decollato e che si ritiene del Bramantino. Subito dopo, una tavoletta del Boltraffio col Salvator Mundi, preziosa pittura di tonalità calda, la quale non soffre punto per la vicinanza dell'avvampante Madonna col bambino del bresciano Romanino. Poi un gruppo di oggetti d'arte: una mezza figura di donna (frammento di una plastica in terra cotta del principio del cinquecento), un tabernacolo toscano a fondo d'oro, in cui è dipinta la Madonna col Bambino e si legge la firma Laurentius e la data 1375, ed un altro trittico toscano, pure del trecento, colla Madonna e Santi. Al disopra, in una vetrina, il gruppo in legno colorato e dorato della Pietà, segnato dall'autore Virgilio dei Conti, l'artista che intagliò degli stalli magnifici nel Duomo di Milano e nelle sacrestie della Certosa di Pavia.


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