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la villa giulia a pallanza

mercè l’opera sagace dell’illustre Ing. Gallizia, capo del Genio Civile di Milano, intraprendeva una nuova costruzione e tanto solida da poter fronteggiare qualsiasi piena o magra che gli eventi apportassero.

L’insigne Ingegnere, adottava un suo sistema di fondazione, consistente a raggiungere negli scavi la roccia sana, disponendo alla distanza di 7 metri, l’una dall’altra, delle canne circolari in mattoni e calce idraulica del diametro di due metri, riempiendole di calcestruzzo e portandole a eguale livello; queste servirono per imposta ad archi di sette metri di corda e dello spessore di un metro portanti a loro volta il grande muraglione a scarpa che oggi vedesi fuori acqua, decorato poi con parapetto a balaustri e poggiuoli e scala discendente al lago. la villa verso la città. Dell’opera compiuta, l’Ingegnere Gallizia presentò al Collegio dell’Ingegneri di Milano una bella monografia con disegni, restando così in atti del Collegio per gli studiosi questo importante lavoro.

L’Impresa Borghini coadiuvò egregiamente la costruzione del l’Ingegnere e benchè raggiungesse un forte dispendio, pure il Cavaliere Giuseppe Branca affidava all’Architetto Giuseppe Pirovano di Milano, la costruzione di tutte le opere architettoniche atte tradurre in atto il completo riordino della vecchia villa.

Nei primi anni si provvide a rinchiudere tutta la nuova proprietà con cancellate in ferro e un grandioso ingresso; e di seguito una darsena capace di contenere vapori, e barche d’ogni foggia e superiormente un terrazzo con pergolato e giardino.

Presso il grande cancello d’ingresso alla villa venne costruito ex-novo, un châlet per portineria; ma, trasformata in elegante sala di bigliardo, è oggi una dependance della villa.

Il giardino, per la parte nuova riunita al vecchio già bellissimo, si è in pochi anni mercè piantagioni sceltissime completamente amalgamato colla parte più boscosa, e vista dal lago dinota un soggiorno delizioso e salubre per la splendida sua esposizione.

Per ultima costruzione, nell’ottobre 1882 si diè mano allo sgombero completo della piccola casa paterna, per fare luogo ad un’avanzamento della vecchia fronte di ben dieci metri, riformando le altezze dei piani in numero minore per dar luogo a splendide sale rivaleggianti colle costruzioni grandiose del seicento . Per difendersi a


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