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fronte dell'antica villa.


Il Palazzo della Simonetta

OGGI DI PROPRIETÀ OSCULATI


quel modo che la casa di Leon Leoni, detto l'Aretino, in via degli Omenoni, può considerarsi come uno dei pochi modelli rimastici di un'abitazione artistica della metà del secolo XVI fra le mura della città, così il palazzo della Simonetta è il tipo d'una sontuosa villa suburbana della stessa epoca. La denominazione attribuita fino a noi a questo fabbricato, proviene da un discendente della famiglia omonima, illustre nei fasti milanesi; ma in quella stessa località eravi anticamente una villeggiatura detta la Gualtiera, da Gualtiero Bescapè, altro dei membri di quel ceppo dei Basilica-Petri, che illustrò Milano in epoche della sua storia.

Il palazzo attuale è creazione di un architetto pratese, Domenico Guintallodi, che lo edificò verso la metà del XVI secolo, d'incarico di Ferrante Gonzaga, duca di Guastalla, avendo questi comperato all'uopo, nel 1547, la villa preesistente di proprietà Bescapè — passata poi ai Cicogna — pel prezzo di tremila scudi d'oro, ampliandone i possessi con beni acquistati dai d'Adda.

In una lettera del Giovio al ricco anfitrione, si fa cenno della Simonetta come di un museo suburbano da dedicarsi a Carlo V, benchè le pure e fresche linfe,


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