Pagina:Ville e castelli d'Italia.pdf/272


l'isola bella

gradinata che sale al terrazzo. nessuna penna può descrivere. I viali hanno statue, guglie, obelischi, fontane; alla sommità dei dieci piani v'è un ampio terrazzo lastricato su vivo, e circondato da bellissime balaustrate, e in fondo fra molti emblemi s'erge il colossale caval marino o liocorno, una delle tante imprese nello stemma della casa. È meravigliosa da qui la vista sul lago fa qualunque parte il fortunato visitatore si volga. Sentieri, statue, fontane, dirupi, archi incavati nello scoglio, donano a quest'isola tutto quel bello e variato che mente umana può mai desiderare. Peccato che accanto al grandioso palazzo dell'attuale conte Giberto ancora casuccie e alberghetti sorgano a circondarlo,i piani del giardino visti sul fianco. non lasciandolo isolato nella sua grandiosità e indipendenza. È natural cosa, del resto, che quest'isola, un tempo di cento proprietari, come l'isola dei Pescatori, non abbia ancor potuto diventar dominio di un solo, come da tre secoli tentano di fare i munifici signori. Questa è pure la mira costante del conte Giberto.

Come in tutte le reggie e palazzi e residenze più o meno grandiose ed artistiche, il succedersi di secoli e generazioni non può lasciar unico lo stile, così anche qui, sebbene l'omogeneità dell'epoca di fondazione sia il


– 250 –