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villa visconti di saliceto a cernusco sul naviglio

una balaustrata del giardino. acconcio e comodo nella cerchia di 14 chilometri da Milano, e suggeriva nella sua lettera che la Sovrana gradiva una pronta e libera adesione. Questa venne tosto, e nell'agosto dello stesso anno, un'altra lettera fu un segno di particolare gradimento della sovrana e dell'arci duca. Ma l'onore che Ferdinando d'Austria e la sua graziosa consorte Maria Beatrice d'Este rendevano agli Alari diventava lungo e costoso. Il palazzo era stato riattato come l'augusta coppia s'era degnata di comandare;la cancellata d'ingresso. s'era affittata una casa per sgombrare la villa del vecchio arredo e le spese per le necessità di ogni anno e le modificazioni desiderate di volta in volta dall'arciduca erano ormai i soli e mal graditi atti di possesso degli Alari. Poichè la villeggiatura interinale durava da cinque anni, gli Alari si decisero a umiliare le loro ragioni al Firmian, al fine di conseguire qualche augusta determinazione. Il Firmian finse comperare la villa, ma le trattative finirono quando l'Arciduca ebbe fatto costruire la regale villa di Monza, lasciando agli Alari il frutto volgare con cui volle il Tassoni essere ritratto.

Non altrimenti si costruiva in quel tempo allorchè la ricchezza aveva altra funzione sociale e la dignità delle persone e il lustro delle famiglie era ancora inteso a manifestarsi latinamente nella magnificenza esteriore. I giardini di Vienna e Versailles e le nostre stesse ville lombarde di Brignano e Castellazzo,facciata verso il cortile d'onore. danno con questa di Cernusco intero il senso della esuberanza dello spirito Dionisiaco contemperato a una nuova gaiezza di verde con cui il sentimento della natura non ancora profondo come in noi moderni, o come allora andava meditando Rousseau, amava mostrarsi assumendo quella grazia di cui si adornano le cose novelle. Cernusco senza dubbio conservò meglio d'ogni altra villa la forma esteriore e l'arredamento interno nel suo carattere originario.


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