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74 VICRAMÒRVASI, — ATTO V. Urvasi. È pronta l’Arga (presentando il dono ospitaie). Nàrado (entrando). Sia sempre vincitore Del medio mondo l’almo protettore! Pururàvasa. Salute, o venerando ! Urvàsi. A te m’inchino, Nàrado. L’una e l’altra, vivete, ognor vicino! Purur. (ad Urvàsi). Si fosse invcr ! (ad alta voce) D’Urvàsi mia diletta Il figlio a tc si prostra Nàrado. A lungo ci viva ! Pururàvasa. T’assidi a me dappresso, (indi in alto rispettoso) A intrattenerti meco, Di, qual cagione, o Nàrado, t’adduce? Nàrado. D’Indra un messaggio io reco. Pururàvasa. Pronto ad udirlo io son. Nàrado. Dunque, m’iscolta: Indra ch't ognor col suo potere intento A scoprire ogni evento, Fra l’altre cose il tuo proposto appreso D’entrar nella foresta, Or ti fa dire: Pururàvasa. Su, chc mai comanda? Nàrado. < Un orribil certame, o re, s’appresta — Come fu dai veggenti Dei tre mondi avvisato — Fra gli Asari e gli Dei ; prode alleato Tn l’armi invitte non dovrai deporto; £ fin quando avrai vita, Urvàsi qual legittima Sposa avrai teco, o mio signore, unita ! » Urvàsi. Finalmente una spina Mi s’è tratta dal cuore! Pururàvasa. Dal sommo dio pur sommo ebbi un fivorc ! Nàrado. Se in ogn’opra il dio t’aita, Va, palesa il tuo valore. In oprar ciò ch’egli vuole: E cosi con pari ardore Sempre al foco il sol dà vita, Ed il foco avviva il sole. Purur. (guardando »/] Qui, RAmba, orsù, col consueto rito cielo). Ogni cosa s’appresti, Per consacrare il baldo giovinetto. RÀMBA (entrando). Gli apparecchi son questi Pel sacro rito, o sire..... Nàrado. Sovra il trono seduto, Prence di lunga età, vogl’io mirarti. (RAmba fa sedere il principe Ajùs) O prence, io ti salato! VICRAMÒRVASI. —