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38 VICRAMÒRVASI. — ATTO III. Manàvaco. Oh avvenga spesso un tal disturbo, in cui Chiamato io sia per celebrare il rito Sacrificale I Pururàvasa. E come Si chiama questo voto? (la regina guarda Nipunica). Nipunìca. O sir, La face col marito ha nome. PURUR. (guardando la regina). Citralèca. Ausinàri (m disparte). MaNÀV. (rx Pururdvasa). Ausinàri. Corteggio. Ausinàri. Corteggio. MaNÀV. (prendendo il] vassoio coi confetti). CORTEGGIO. Ciambellano. Ausinàri. Pururàvasa. Ausinàri (facendo atto La tua persona delicata e snella Come stel di ninfèa Perchè, fissa in tal voto, or sciupi, o bella ? Perchè tu grazia implori Da quei che prima a te chieder dovea Sùpplice, come schiavo, i tuoi lavori? [URVÀSI ridendo, quasi indispettita] E pur grande vèr lei del re la stimai Ma gli nomini di mondo, o scioccherelli, Da un altro amore posseduti, sono Abilmente gentili I , La forza del mio voto, oud’è colpito Il re, fa si ch’egli gentil diventi. Contraddir non convienti L'atto gentil de la consorte. Ancelle, Le sacre offerte qui a recar v’invito; Mentr’io di Luno i vivi raggi adoro, Che il mio palagio inondano di luce. L’offerte or vedi : al tuo voler siam pronti. Su, porgetele a me. (fa atti di adorazione alla luna coi fiori e te altre offerte). Gradisca or queste Offerte inzuccherate il pio Bramino, E poscia il ciambellano. Come t’aggrada; orsù, degno Manàvaco, Dalla regina accogli Del sacrificio i doni. Vivi beata; e ben ti sia ferace Tal voto, o mia signorai Ecco la tua Parte, buon Ciambellano. Oh benedetta Sia sempre la regina! Ed ora a te, mio sire Ecco, son pronto. di venerazione al re ed inchinandosi con le mani giunte sulla Jrotile). Ciàndro e Rollini a testimonii invoco E scongiurar del mio signor vo’ l’ira: D'ora inuauzi colei ch’è a te gradita VICRAMÒ