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VASI. — ATTO Iti. [dalla scena) Di qui, regina, vieni (Tulli prillano orecchio. Urvdsi con la compagna MaNàV. (c»« tur prua). S’appressa la regina, [i'commotsa). Suggellati la bocca, o signor miol Pururàvasa. Tu pur riprendi il tuo contegno. Urvàsi (a Citral.). Amica, . A noi che resta a far? • Citralèca. Non affrettarti, Invisibil tu sei : nè l'alma donna Qui potrà stare a lungo, Giacché per un suo voto al re qui venne. (entra la regina con le pcrione del suo legnilo che portano le offerte tacriftcali). Ausinàri (a Nipunica). Vedi : il beato Ciàndro, Or che a Rohini si congiunge, appare Ancor più rifulgente. Nipunìca. Il tuo nobile sire a te congiunto Ben più fulgido inver dovrà sembrare ! (t'inoltrano). Manàvaco. O che la mia regina offrir mi voglia Sacrificali doni, O ch’ella, smessa ogni fierezza, alfine Col pretesto d’un voto a te ne venga. Oh come agli occhi miei sembra più bella I Pururàvasa. Di quel che m’hai tu detto Sol questi ultimi accenti a me son grati. In bianco velo ed in pomposa veste Tra ricche bende avvolta Del Dùrba a’ variopinti fior’ conteste, Or ella a questa volta Col suo corteo s’avanza Non so quale a compir voto lunare; H, smessa ogni baldanza, Al guardo mio benigna in volto appare! Salve, figlio d’eroi I Vittoria al sire! Prosperi sempre la regina! Oh sempre Tu sii la benvenuta! Col nome di regina ognun l’esalta, Ed a ragion, costei Nemmen da Sàci per vaghezza è vinta. Oh che! Tu lodi un altro vago aspetto? Un mio voto a compir venni, o signore. Clic ben ti sarà a cuore : Chiedo perdon del tuo disturbo..... Oh credi ! Un favor mi concedi. ÀUS1N. (avvicinandosi). Corteggio. Manàvaco. Pururàvasa. Urvàsi (in disparte). Citralèca. Ausinàri (a Purur.). Pururàvasa.