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710 conclusione

stato schiarito dalla particolare riflessione de’ dotti. Per lo che tutto, si ha ciò che ’n questo libro dovevasi dimostrare: che i poeti teologi furono il senso, i filosofi furono l’intelletto dell’umana sapienza1.

    e ricercata la sapienza degli antichi; ma con quanta vanità, il facemmo apertamente vedere nella Logica poetica, che tutte l’invenzioni massime, le quali hanno ritruovato nuove scienze o migliorato l’antiche, tutte provvennero in tempi barbari o da idiotix 1. Quindi si è dimostrato [SN2] con quanto nulla o poco di verità si è ragionato de’ principii del divino ed umano sapere in tutte le parti che ’l compiono, e con quanta scienza si sien arrecati luoghi di poeti, di filosofi, di storici, di gramatici, che sembrano essere stati luoghi comuni da pruovare in entrambe le parti opposte i problemi in tutte le scienze; talchè sono state finor materia senz’impronto certo di propia forma. [CMA3] La quale, in osservandola, ci ammonisce doversi per tutto ciò benedire la Provvedenza eterna, ammirare la Sapienza infinita ed unirci alla somma bontà di Dio, come promettemmo di far vedere nel principio di questo libro.

  1. Si veda p. 197.
  1. Si veda p. 348, var. (a).