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[SEZIONE QUINTA] [POLITICA POETICA I

[CAPITOLO PRIMO]

DRLI.A POLITICA TORTICA, CON LA QUALE NACQUERO LE PRIME REPUBlìLlOlIR AL MONDO DI FORMA SEVERISSIMA ARISTOCRATICA

|La politica delle genti ma^frioii si può desumere dalla storia delle clientelo e delle plilii fino alla comunicazione del connubio.— Il giofro dei i)adri doveva essere insoffriljile ai famoli, se era tremendo pei figli. Costoro, stanchi di quei patimenti che furono simboleggiati nei tormenti d’Issioue, Tantalo, Sisifo (NDU, ad C/*, e. 2-J; SN^, V, 9) si rivoltarono. I padri, per conservare i dominii, si sirinsere in ordini; e la falange dei forti, guidata da un re, domò sotto il senato eroico la ribellione (DU, lOf), 106, 107; CI^ e. 22; SN Tavola delle irati, vnhjari). — Di qui le aristocrazie eroiche {SN ^, II, ’A2), si)arse sulla terra nei tempi barbari, trovate da Tacito presso i riennani, evidenti negli eroi d’Omero e nello ste.sso Olimpo, dove Giove è soggetto al consiglio degli dl’i (C’/^ ce. 21, 27;.SW, V, 7).— Di qui la prima potenza, Opi, donde furono nominati gli «ottimi» (CV^ e. 21;.bW, V, 7), tenacemente conservata nelle due custodie dai senati regnanti (C/*, e. 22). I miti di Saturno e di Minerva sono le due pagine di questa storia. Il primo nel DU {CI^, e 2H) indicava gli «ottimi» coltivatori de" campi; nella SN^ (V, 7) era padie di Giove, perchè tra i primi occupatori delle terre nacque il mito di (Uove: qui, per un’applieazione progressiva della teoria dei caratteri dopi)i, è un simbolo di plebei rivoltati: vuol divorare Giove o la potenza nascente dei patrizi. Quindi la favola dei sacerdoti di (;ibele, che lo sottraggono a Saturno, riceve una spiegazione più acconcia (.ViV, II, 34). — Sulla mitologia di Minerva, -imbolo della prudenza aristocratica, sono ripetute ed ampliate le interpetrazioni del J)U (CI’ ce 21, 22, 28 e SN^, V, 7). -Da per tutto le città sorsero coi senati eroici, o.ssia con la riunione degli ottimi: perciò sono frequenti nelle epoche barbare le aristocrazie eroiche, come si può rilevare dalla storia della Grecia, e particolarmente dell’areopago (CI-, c.2l; ÓW, II, 34), dei Cureti, degli Eraclidi, dei Quiriti {SN^, II, 34). Cosi le prime città furono composte di soli nobili, che, per dominare le plebi, dovettero concedere la prima agraria, che convertì gli schiavi in giornalieri (Z)C7, §127); ma gelosamente custodirono il counubio, dal quale derivavano tutte le ragioni della città eroica {(^^, e. 32; SN I, 7, corollario].

In cotal guisa i si fondarono le famiglie di sì fatti famoli, ricevuti in fede o forza o protezione dagli eroi, che furon i primi

1 II V. considera come una parentesi i capp. Ili e IV della sezione precedente. Il suo «in cotal guisa» si riferisce quindi all’argomento trattato nel secondo capitolo.