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IV. di questa edizione | lxxix |
chiamofin da ora la larga e affettuosa collaborazione di tutti gli studiosi del Vico.
Il che per altro non deve farci scordare qui dei nomi di coloro, i quali in questo primo abbozzo ci son voluti essere prodighi d’incoraggiamenti e di consigli. Menzionare Benedetto Croce e Giovanni Gentile può quasi sembrare un fuor d’opera, giacché non è studioso di filosofia in Italia, che non conosca l’amore con cui essi dirigono questa ormai gloriosa collana filosofica e la preziosa cooperazione che in essi trovano tutti coloro cui è dato di collaborarvi. Da essi ci fu suggerita l’edizione che ora presentiamo; in essi trovammo sempre una parola di sprone e di conforto in qualche momento di sfiducia che ci ha assaliti nel corso del lavoro; a essi siamo non poche volte ricorsi, e sempre con frutto, quando qualcuno dei tanti enigmi che ci si presentavano ci sembrava di troppo complicata soluzione. Pure daremmo prova d’assai ingratitudine, se accanto a questi due nomi, tanto a noi cari, non ricordassimo l’altro del dott. Gaetano Burgada della Biblioteca nazionale di Napoli, della cui cortesia e speciale competenza abbiamo usato e, saremmo per dire, abusato.
Napoli, maggio 1911.
F. N.