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II. le varie redazioni della « scienza nuova » xxxix

tout court. Invece nella nuova redazione, l’edizione del 1725 non solo non è più presupposta (e quindi il Vico comincia a citarla col nome, che poi è restato, di Scienza nuova prima), ma, tranne che per tre capitoli, rifiutata; e rifiutati altresì sono i due libri del Diritto universale, la Scienza nuova in forma negativa e tutto ciò che il Vico aveva fino allora scritto di filosofico. Basta ciò a mostrare quanto di nuovo si debba trovare in questa settima redazione, in cui il Vico aveva voluto raccogliere quel che del suo pensiero credeva degno di essere trasmesso alla posterità. Delle quattro redazioni della seconda Scienza nuova, questa senza dubbio è la più piena: più piena anche dell’edizione del 1744. Di fronte a quella del 1730, essa, oltre che molti e lunghi brani intercalati qua e là, presenta ben quindici capitoli in più1; — il quinto



  1. Eccone i titoli: I. Come da questa debbono tutte Valtre scienze prender i loro principii; II. Riprensione delle metafisiche di Renato delle Carte, di Benedetto Spinosa e di Giovanni Locke [pubbl. già come specimen della presente edizione in Critica, VIII, p. 479 n.]; III. Dell’origine della locuzione poetica, degli episodi, del torno, del numero, del canto e del verso; IV. Dell'origine dei comizi curiati; V. Riepilogamenti della storia poetica così divina come eroica; VI. Delle descrizioni eroiche; VII. Della sapienza di Stato degli antichi Romani; VIII. Della vera istoria del diritto romano; IX. Riprensione del sistema d’Ugone Grozio ne’ libri «De iure belli et pacis»; X. Dimostrazione di «fatto storico» contro lo scetticismo; XI. Temperamento naturale delle repubbliche fatto dagli Stati delle seconde coi governi delle prime, lo qual corre e ricorre per tutte le nazioni; XII. Di m’eterna natural legge regia la qual corre e ricorre per tutte le nazioni; XIII. Riprensione de’ principii della dottrina politica fatta sopra il sistema politico di Giovanni Bodino; XIV. Ricorso che fanno le nazioni sopra la natura eterna de' feudi, e quindi il ricorso della giurisprudenza romana antica fatto colla dottrina feudale; XV. Pratica di questa Scienza. — Si noti per altro che non sempre la materia contenuta in questi nuovi capitoli è tutta nuova: talvolta il V. spezzava in due un capitolo della SN2 troppo lungo, o includeva nelle nuove divisioni pezzi tolti