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II. le varie redazioni della « scienza nuova » | xxxiii |
l’Occasione di meditarsi quest’opera, premessa alla seconda Scienza nuova, e che noi riproduciamo a principio della nostra edizione. Sicché possiamo passare senz’altro alla
sesta redazione, conosciuta per l’appunto col nome di
Scienza nuova seconda1.
Scritta tutta d’un fiato dal 25 decembre 1729 al 9 aprile 1730, essa s’incominciò subito a stampare presso Felice Mosca e alla fine del 17302 era già in commercio. E bene notare che scopo primitivo del Vico fu non già quello di scrivere un’opera indipendente dalla prima Scienza nuova o che l’annullasse, ma semplicemente di dare, non più in forma di singole note numerate, sì bene nell’altra più razionale di esposizione continua, un’esegesi al precedente lavoro. Insomma, egli voleva ripresentare in aspetto più perspicuo il manoscritto di «aggionzioni» mandato a Venezia, rinunziando, si, a ristampare la prima Scienza nuova, ma presupponendone nel lettore la piena conoscenza. Prova ne sia che il Vico non solo tenne a far stampare la nuova opera nel medesimo formato e coi medesimi caratteri dell’antica, ma la intitolò: Trascelto delle annotazioni e dell’opera dintorno alla natura comune delle nazioni, in una maniera eminente ristretto ed imito, e principalmente ordinato alla discoverta del vero Omero3. Senonchè al Vico, quando si poneva a tavolino, non era troppo facile di fare precisamente ciò che volesse: quindi, non che vero comento o
- ↑ Cinque libri di Giambattista Vico de’ principii di una Scienza nuova d’intorno alla comune natura delle nazioni, in questa seconda impressione con più, propia maniera condotti e di molto accresciuti, alla Santità di Clemente XII dedicati. In Napoli, M.DCC.XXX, a spese di Felice Mosca, con licenza de’ superiori (in 12° di pp. xii-480) [indicati in séguito con la sigla SN2.
- ↑ Si veda più oltre p. 11.
- ↑ Si veda l’ediz. originale, p. 81.