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268 LIBRO SKCONUO — SEZIONK SECONDA CAPITOLO QUARTO

Ugone, De origine scrihendi i, osserva: «Nulla 2 alia res est, in qua plures magisque pìignantes sententice reperiantur, atque hcec tractatio de literarnm ^ et scriptionis origine. Quantce sententiarmn pugnce? quid credas ’ì quid non credas?». Onde ia) Beruando da Melinckrot, De arte typographica * seguito in ciò da Ingewaldo Elingio, De historia linguce gnecce ^, per l’incomprendevolità della guisa (b) disse essere ritruovato divino.

Ma la difficoltà della guisa fu fatta da tutti i dotti, per ciò ch’essi stimarono cose separate l’origini delle lettere dall’origini delle lingue, le quali erano per natura congionte. E ’l dovevan pur avvertire dalle voci «gramatica» e «caratteri». Dalla prima, che «gramatica» si difiinisce «arte di parlare» e «yP-l’-P-^^» sono le lettere; talché sarebbe a diffinirsi «arte di scrivere», qual Aristotile la diffini 6 e qual infatti ella dapprima nacque;

{a) nella Novella letteraria udimmo Bernardo, ecc. [ma CMA^: queste parole sou da cassarsi per ciò che sul principio si è detto nelr Occasione di meditarsi quesf opera ’].

(6) indovinando, qual noi in fatti or or scovriremo, essere ritrovato divino, ecc.

1 Hermanxus Hugo Societatis le su, De prima scribendi origine et universce rei literarice antiquitate. Cui notas, opusculum de scribis, apologiam prò Wcechtlero, prafationes et indices adiecit C. H. Trotz iurisconsultus (Traiecti ad R., Ap. Herman. Besseling, MDCCXXXVIII), e. IH, pp. 13-4.

2 Non.

^ de prima literaruni.

  • De oriu et pregressa artis typoyraphicm, Dissertatio historica, hi qua, prater

alia pleraque ad calcographices negocium spectantia,de auctoribus et loco inventionis prcecipue inquirilur, Proque Moguntinis cantra Harlemenses concluditur, a BerXARDO A Mallinkrot, Decano Monasteriensi ac C. Mindensi (Colonia Agripp., Ap. Ioan. Kinchium, MDGXXXX). Ma in questo libro non v’è nulla di quel che accenna il V. — n Weber avverte che il V. lo citò in iscarabio dell’altra opera del Mal.: De natura et usu literarutn (Monasterii Westfalia-, 1638); ma mentre, dopo molte inutili ricerche di quest’ultima opera a Napoli e fuori, provavo la soddisfazione di trovarne segnata una copia nel catalogo della Brancacciana (XXI,B, 17), ebbi la brutta sorpresa di sentirmi dire che il libro s’era smarrito.

5 Laurentii Ingewaldi Elingii, In Regia l’psal. Academ. P. P. Ordin., Historia grcBcce linguce, cum proefat. Adami Rechenbergii, P. P. Lipsiensis (Lipsiir, Impens.

loh. Frid. Glcditsch, A. MDCXCl), s XIII, p. 49: ^ Hanc artem [la scrittura], ipso

Deo monstrante, ab Adamo inventam ac excultam r,.

• Arist., y’op., VI, 5, -2, p. 142; il quale, per altro, dice che definizione difettosa della grammatica darebbe chi la chiamasse «arte dello scrivere • senza aggiungere «e del leggere».

’ Si veda p. 11, n. 2.