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libro secondo — sezione seconda — capitolo terzo 266

losofia, e Filolao fu il primo pittagorico il qual ne scrisse, all’osservare dello Scheffero, De philosophia italica1.

  1. Op. cit, pp. 2-4, ove si parla di Didimo e Filolao; ricordandosi intorno al secondo il passo d’Euseb., Contra Hieroclem, 11 (Opera, ediz. Migne, IV, col. 816 b): «... αὺτὸς ἐκεῖνος, ὁ τὰς Πυθαγόρου γραφῇ παραδοὺς ὁμιλίας, Φιλὁλαος ...», a cui si soggiunge: «Dissertationes istæ sine dubio philosophiam pythagoricam comprehendebant, sicut stoicas doctrinas, proditæ ab Arriano dissertationes Epicteti».