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libro secondo — sezione seconda — capitolo terzo |
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come la favola della società lionina[1] evidentemente lo ci conferma, perchè i plebei erano detti «soci» dell’eroiche città, come nelle Degnità[2] si è avvisato, e venivano a parte delle fatighe e pericoli nelle guerre, ma non delle prede e delle conquiste. Per ciò Esopo fu detto «servo», perchè i plebei, come appresso sarà dimostro[3], erano famoli degli eroi. E ci fu narrato brutto, perchè la bellezza civile era stimata dal nascere da’ matrimoni solenni, che contraevano i soli eroi, com’anco appresso[4] si mostrerà: appunto come fu egli brutto Tersite (a)[5], che dev’essere carattere de’ plebei che servivano agli eroi nella guerra troiana; ed è da Ulisse battuto con lo scettro di Agamennone, come gli antichi plebei romani a spalle nude erano battuti da’ nobili con le verghe, «regium in morem», al narrar di Sallustio appo sant’Agostino nella Città di Dio (b)[6][7], finché la Legge Porzia allontanò le verghe dalle spalle romane[8]. Tali avvisi adunque, utili al viver civile libero, dovetter esser sensi che nudrivano le plebi dell’eroiche città, dettati dalla ragion naturale. De’ quali
- ↑ I, 5.
- ↑ Degn. LXXIX.
- ↑ Si veda sez. IV, cap. II.
- ↑ Si veda sez. e cap. cit.
- ↑ (a) descrittoci da Omero con le propietà di capoparte di plebe, che sono di dir sempre male de’ principi e di sollevar loro contro i popoli, [CMA4] e da Ulisse, ecc.
- ↑ (b) ond’a torto i critici hanno finora ripreso Omero d’aver con gli eroi trammeschiato persone volgari e ridevoli. Ma oltre a questa [CMA3] e molt’altre che si son fatte ne' Principii del Diritto universale e nella Scienza nuova prima [SN2] s’aggiugne qui quest’invitta pruova: che le favole di Esopo, prima di quelle scritte in prosa, vennero in versi giambici; il qual parlare da noi si è dimostro [CMA3] nella Scienza nuova prima e in questa seconda confermato [SN2] esser nato da’ popoli in mezzo al parlar in verso eroico e ’l parlar da prosa.
- ↑ I, 28; «Dein... servili imperio patres plebem exercere de vita atque terga regio more consulere».
- ↑ Liv., X, 9: «Porcia... lex... (emanata nel 556] pro tergo civium lata videtur, quod gravi pœna quis verberasset necassetve civem romanum, sanxit». Cfr. anche Cic., Pro Rab., 4.