Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
xxvi | introduzione dell'editore |
II
La prima redazione della Scienza nuova è data dunque, come s’è accennato, dal Diritto universale. Prima, almeno di quelle di cui si abbia certa notizia, perchè tutto fa supporre che essa sia stata preceduta da un’altra ora smarrita. A parte la considerazione che sarebbe inverisimile che il Vico, con tutte quelle idee che gli tumultuavano nel cervello, non sentisse mai il bisogno di fissarle sulla carta, almeno per proprio uso, in una forma purchessia; a parte anche che opere come il Diritto universale1 non possono essere scritte di getto, ma sono sempre precedute da abbozzi più o meno riusciti; c'è, oltre queste e altre simili ragioni che il Vico chiamerebbe «pruove negative», anche una prova positiva. Vale a dire, tra gli autografi vichiani conservati in casa dei marchesi di Villarosa esiste un frammento, il quale finora è stato creduto prefazione allo smarrito Comento a Grozio (anche questo, indubbiamente, esposizione polemica delle idee vichiane), ma che, dopo l’acuta analisi del Croce2, dev’essere ritenuto, invece, commiato d’un lavoro originale, il quale non può essere se non un primo (o secondo, o terzo, o quarto)