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parlare per caratteri poetici delle prime nazioni 261

V


A Servio Tullio, il censo, ch’è il fondamento delle repubbliche democratiche, ed altre leggi in gran numero d’intorno alla popolar libertà; talché da Tacito vien acclamato «præcipuus sanctor legum». Perchè, come dimostreremo1, il censo di Servio Tullio fu pianta delle repubbliche aristocratiche, col qual i plebei riportarono da’ nobili il dominio bonitario de’ campi, per cagion del quale si criarono poi i tribuni della plebe per difender loro questa parte di natural libertà, i quali poi, tratto tratto, fecero loro conseguire tutta la libertà civile. E così il censo di Servio Tullio, perchè indi ne incominciarono l’occasioni e le mosse, diventò censo pianta della romana repubblica popolare, come si è ragionato nell’Annotazioni alla Legge Publilia per via d’ipotesi2, e dentro si dimostrerà essere stato vero di fatto.

VI


A Tarquinio Prisco, tutte l’insegne e divise, con le quali poscia a’ tempi più luminosi di Roma risplendette la maestà dell’imperio romano3.

VII


Cosi dovettero affiggersi alle XII Tavole moltissime leggi che dentro dimostreremo essere state comandate ne’ tempi appresso; e (come si è appieno dimostrato ne’ Principii del Diritto universale4) perchè la legge del dominio quiritario da’ nobili accomunato a’ plebei fu la prima legge scritta in pubblica tavola (per la quale unicamente furono criati i decemviri), per cotal aspetto di popolar libertà tutte le leggi che uguagliarono la libertà e si scrissero dappoi in pubbliche tavole furono rapportate a’ de-



  1. Si veda sez. V, cap. III.
  2. Si veda p. 104 sgg.
  3. Si veda p. 98, n. 3.
  4. CI2, c. 35 Cfr. il Ragionamento primo in Appendice.