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258 | libro secondo - sezione seconda - capitolo terzo |
mente esso ne’ misteri della sapienza volgare degli Egizi non arebbe a forza intruso i sublimi misteri della sua sapienza platonica.
Ora, per tale natura de’ fanciulli e per tal costume de’ primi Egizi, diciamo che la favella poetica in forza d’essi caratteri poetici ne può dare molte ed importanti discoverte d’intorno all’antichità.
I
(a)1 Che Solone dovett’esser alcuno uomo sappiente di sapienza volgare, il quale fusse capoparte di plebe ne’ primi tempi ch’Atene era repubblica aristocratica. Lo che la storia greca pur conservò, ove narra che dapprima Atene fu occupata dagli ottimati — ch’è quello che noi in questi libri dimostreremo universalmente di tutte le repubbliche eroiche, nelle quali gli eroi, ovvero nobili, per una certa loro natura creduta di divina origine, per la quale dicevano essere loro propi gli dèi, e ’n conseguenza propi loro gli auspicii degli dèi, in forza de’ quali chiudevano dentro i lor ordini
- ↑ (a) Come gli Ateniesi a Solone e gli Spartani a Ligurgo attaccarono tante leggi quante dell’uno e dell’altro la greca storia ne narra, delle quali molte non solo non appartenevano loro, ma erano tutte contrarie alle loro condotte: come a Solone l’ordinamento degli Areopagiti (i quali erano già stati ordinati sino dal tempo della guerra troiana, perocché Oreste del parricidio commesso nella sua madre Clitennestra fu da essi assoluto col voto di Minerva o sia con la parità de’ voti) [inciso cancellato negli esemplari postillati], — e gli Areopagiti infin a Pericle mantennero con la loro severità in Atene lo Stato o almeno il governo aristocratico (lo che è contrario a Solone ordinatore della popolare libertà ateniese); — ed a rovescio a Ligurgo,fondatore della repubblica spartana, che senza contrasto fu aristocratica, attaccano l’ordinamento della Legge agraria, della spezie onde fu quella de’ Gracchi in Roma, [CMA3] quando il magnanimo re Agide ne’ tempi più avvanzati di quella repubblica eroica, volendo comandarvi la legge testamentaria convenevole alle repubbliche popolari (la qual certamente appo i Romani precedette di gran tempo all’Agraria de’ Gracchi) [SN2] funne fatto impiccare dagli efori.