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I. struttura esterna della « scienza nuova » | xxv |
uso sarebbe necessario di continuo; virgole poste ove se ne potrebbe far di meno, e omesse ove sarebbero pur necessarie; e surrogato quasi abituale di tutti i possibili segni d’interpunzione, della virgola come del punto fermo, delle parentesi come dei tratti, il punto e virgola, adoperato con così spiccata predilezione da far credere che il Vico avesse speciali motivi di nutrire per quel segno cotanta
simpatia.
Queste, per sommi capi, le preoccupazioni che maggiormente tormentarono il Vico in quanto scrittore. Alle quali si aggiunga che il pensiero di lui, appunto perchè vivo e originale, non poteva cristallizzarsi, ma doveva subire (e subì infatti, specialmente nel decennio 1720-1730) profonde modificazioni; si aggiunga ancora che egli non compiva tanto sprecato lavoro di rifacimento e di lima con la calma e la pazienza dell’erudito e dello stilista, ma in uno stato di continua sovraeccitazione, che, accoppiata con la già ricordata sua deficienza di senso del rilievo, gli faceva dare all’aggiunta o alla soppressione d’una virgola quasi la stessa importanza che ad ammettere o no l’immortalità dell’anima; — e si potrà ben immaginare di quale altra tempesta scatenatasi in quello spirito angustiato restino documento le varie redazioni della Scienza nuova.
Ormai annunziare che esse ascendono al non piccolo numero di nove, non è cosa che possa destare maraviglia: c'è anzi da stupire che non sieno state diciotto. Passiamo, senz’altro indugio, a darne l’elenco.