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248 | libro secondo — sezione seconda — capitolo primo |
devano dèi; con le quali tre divinità, per ciò ch’abbiam sopra detto de’ caratteri poetici1, spiegavano tutte le cose appartenenti al cielo, alla terra, al mare; e così, con l’altre, significavano le spezie dell’altre cose a ciascheduna divinità appartenenti, come tutti i fiori a Flora, tutte le frutte a Pomona. Lo che noi pur tuttavia facciamo, al contrario, delle cose dello spirito, come delle facilità della mente umana, delle passioni, delle virtù, de’ vizi, delle scienze, dell’arti; delle quali formiamo idee per lo più di donne, ed a quelle riduciamo tutte le cagioni, tutte le propietà e ’nfine tutti gli effetti ch’a ciascuna appartengono; perchè ove vogliamo trarre fuori dall’intendimento cose spirituali, dobbiamo essere soccorsi dalla fantasia per poterle spiegare e come pittori fingerne umane immagini. Ma essi poeti teologi, non potendo far uso dell’intendimento, con uno più sublime lavoro tutto contrario diedero sensi e passioni, come testé si è veduto, a’ corpi, e vastissimi corpi quanti sono cielo, terra, mare; che poi, impicciolendosi così vaste fantasie e invigorendo l’astrazioni, furono presi per piccioli loro segni. E la metonimia spose in comparsa di dottrina l’ignoranza (a)2 di queste finor seppolte origini di cose umane: e Giove ne divenne sì picciolo e sì leggieri ch’è portato a volo da un’aquila; corre Nettunno sopra un dilicato cocchio per mare; e Cibele è assisa sopra un lione.
Quindi le mitologie devon essere state i propi parlari delle favole (che tanto suona tal voce); talché essendo le favole, come sopra si è dimostrato3, generi fantastici, le mitologie devon essere state le loro propie allegorie. Il qual nome, come si è nelle Degnità4 osservato, ci venne diffinito «diversiloquium», in quanto, con identità non di proporzione ma, per dirla alla scolastica, di predicabilità, esse significano le diverse spezie o i diversi5 individui compresi sotto essi generi; tanto che devon avere una significazione univoca, comprendente una ragion co-
- ↑ Si veda p. 213.
- ↑ (a) de’ gramatici di queste, ecc.
- ↑ Si veda p. 218.
- ↑ Degn. XLIX.
- ↑ All’accuratissimo Weber non isfuggì che «im Originale, auch der Neapler Ausgabe, steht durch einen Druckfehler: «i indiversi individui». — Ma l’autografo ha «diversi», come d’altronde corregge, senz’avvertire, il Ferrari.