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RIPRENSIONE DI CARTESIO, SPINOZA E LOCKE 243

E Renato delle Carte certamente l’arebbe riconosciuto, se l’avesse avvertito dentro la stessa dubitazione che fa del suo essere. Imperciocché, se io dubito se io sia o no, dubito del mio esser vero, del qual è impossibile ch’io vada in ricerca, se non vi è il vero Essere, perch’è impossibile ricercar cosa della quale non s’abbia veran’idea. Or, dubitando io dell’esser mio né dubitando del vero Essere, il vero Essere è realmente distinto dall’esser mio. Il mio essere è terminato da corpo e da tempo, che mi fanno necessità: adunque l’Ente vero è scevero da corpo, e perciò sopra il corpo, e quindi sopra il tempo, il qual é misura del corpo secondo il prima e ’1 poi, o (per me’ dire) è misurato dal moto del corpo. E ’n conseguenza di tutto ciò, l’Ente vero è eterno, infinito, libero. Cosi egli Renato arebbe, come a buon filosofo conveniva, cominciato da una idea semplicissima, che non ha mescolata ninna composizione, qual è quella dell’Ente; onde Platone con peso di parole chiamò la Metafisica «’Qv-coXoyia», «scienza dell’Ente» i. Ma egli sconosce l’Ente e ’ncomincia a conoscer le cose dalla sostanza; la qual è idea composta di due cose: d’una che sta sotto e sostiene, d’altra che vi sta sopra e s’appoggia.

Cotal maniera di filosofare diede lo scandalo a Benedetto Spinosa, uomo senza pubblica religione e ’n conseguenza rifiuto di tutte le repubbliche, e per odio di tutte intimò una guerra aperta a tutte le religioni. E non dando altro che la sostanza, e questa esser o mente o corpo, e non terminando né corpo mente né mente corpo; per tutto ciò stabili un Dio d’infinita mente in infinito corpo, e perciò operante per necessità.

Incontro a Spinosa si é fatto dalla parte opposta Giovanni Locke, il quale sullo stesso scandalo del Cartesio adorna la Metafisica d’Epicuro, e vuole che tutte l’idee sien in noi per supposizione ed essere risalti del corpo; e sì, è costretto a dar un Dio tutto corpo operante a caso. Ma il Locke veda s’ella è per

1 Platone non chiama in nessun luogo la Metafisica «Ontologia» («’OvxoXoyia» se mal, non «’Q’/zoXoyia.»); parola che pare si sia incominciata a usare nel secolo XVII. Ma forse il V. voleva intendere che per Platone la filosofia era «scienza dell’ente», «xoù 7iavxsXc&s owzo^», «toO ovxoìc, òvxog», come si dice infatti uelVEutid., p. 288 d; Phaidr., p. 247 d.