Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
ASPETTI PRINCIPALI DI QUESTA SCIENZA " 223
tenda alla salvezza di tutto il gener umano. Talché quindi questa Scienza incomincia per tal principale aspetto ad essere una teo preso per primo principio di questa Scienza. Con tal principio dell’idolatria si è dimostrato altresì il principio della divinazione (che nacquero al mondo ad un parto); a’ quali due principii va di séguito quello de’ sacrifici ch’essi facevano per proccurare o sia ben intender gli augurii. Da’ quali principii dovevano cominciare i loro libri: Cicerone, De natura deortim; Apollodoro, De origine deorum; Giraldo, De diis genthim ^; Daniel Clessenio, De theologia civili’^’, e ’1 Vosslo, nella sua maggior opera De theologia gentilium 3; e Cicerone, gli altri De divinatione; Edone Nebusio, la sua Divinazione sacra e profaìia*; Antonio Borremanzio, De poètis et prophetis^; gli autori De diis fatidicis^ e De oraculis sibyllinis ’^; e Ve^ndalè, i suoi De
^ Eistoria de deis gentium XVII syntagmatibus distiiicta, in LiLii GiiEGORii GYEAt,Di ferrariensis Opera omnia, I (Lugduni Batavor., Ap. Hackium, Boutesteyn, Vivie, Vander Aa et Luchtmans, MDCXCVII), coli. 1-554.
- Propriamente: Danielis Clasenii Theologia gentil i s, seu Demonstratio qua probatur gentilium Theologiam (ceu tenebras) deos, sacrificia et alia ex fonte Scripturce (ceu luce) originem traxisse, In tres partes divisa et indicibus exornata (Fi-ancof. et Lipsise, Ap. Frider. Lttderwald bibl., a. 1684).
3 Si veda p. 97, n. 1.
- Lascio «Nebusio», come ha l’ediz. orig., perchè non saprei dire se questo cognome
fu storpiato dal V. (cosa abbastanza probabile) o dal suo tipografo. Ma si tratta dell’olandese Edon van Neuhaus {Neuhusius: 1581-1638), di cui ho innanzi l’opera: Fatidica sacra sive de divina futurorum prcenunciatione, opus insigne et quasi speculum revolutoe hucusque monarchiarum historice (Amstelodami, Apud Ioannem lanssonium, Ann. M.DO.XXXV.-XXXVIII, 3 voli.); la quale in una seconda edizione assunse il titolo con cui la cita il V.: Divinatio sacra et profana sive Fatidicorum libri tres cum indicibus rerum, Ex nova recensione Reinerii Neuhdsii [figlio di Edone] Gymnas.Alcmar. Rect. (Amstelodami, Ap. Ioan. lanssonium, MDCLVIII 3 voli.). Sulle ragioni che consigliarono questo mutamento di titolo, cfr. in princ. del primo voi. la breve avvertenza ad lectorem.
5 Antonii Borremansii Dialogus literarius de poetis et prophetis, In quo de nonnullis, quce tum ad sacras, tum ad profanas literas pertinent, disputatur (Amstelodami, Ap. Henricum et Theod. Boom, MDCLXXVIII).» Probabilmente, anzi quasi certamente, il V. allude all’opera di P. Mussardo: Historia deorum fatidicorum, vaium, sibyllarum, phcebadum, apud priscos illustriuni, cum eorum iconibus. Prceposita est dissertatio de divinatione et oraculis (Genevae, Suniptibus Petri Chouet, M.DG.LXXV).
’ Con così vaga indicazione non è possibile precisare a quale opera, fra le tante di letteratura sibillina pubblicate nel XVI e XVII secolo, il V. si volesse riferire. Ma forse egli alludeva a Servatius GALL^trs, Dissertatio nes de sybillis earumque oraculis cum figuris oeneis (Amstelodami, 1688), che tra i libri del genere doveva es